lunedì 20 agosto 2007

Dio c'è? [parte quarta: ... e Gödel ci fa?]


Mai avere come amici dei professori: vi lasciano sempre i compiti per le vacanze!
Dopo doverose premesse, ecco finalmente la “prova matematica dell’esistenza di Dio” secondo Gödel.
Vi risparmio la paginetta dell’autore, ricca di simboli di logica matematica, per diversi motivi, che ritengo più che validi:

a) E’ estate.
b) Blogspot non supporta molti dei simboli utilizzati
c) Chi vi scrive non sopporta molti dei simboli utilizzati
d) Questo post promette di essere già di suo sufficientemente noioso
e) E’ estate.

Non temete userò parole povere, anche perché durante queste vacanze ho dilapidato un patrimonio e queste mi sono rimaste e rompo subito il ghiaccio con la definizione che Gödel dà di Dio.

Dio è un essere che possiede tutte le proprietà positive.

Mi raccomando non cadete nell’errore mentale di immaginarvi delle proprietà positive.
Astraete al massimo questo concetto.
Non immaginatevele neanche!
Insomma, per capirci, Dio non è né la Nutella, né il numero di telefono della Cucinotta.
Le proprietà positive, qualsiasi cosa esse siano, devono soddisfare quattro condizioni.

1) Se due qualità sono positive, allora anche la loro somma (intersezione) lo è. Suona un po’ come: “il prodotto di due numeri positivi è maggiore di zero.”
2) Un’ insieme vuoto non è una proprietà positiva.
3) Se una proprietà non è “vuota”, o questa è positiva o lo è la sua negazione (il complementare)
4) Data una proprietà positiva, se vi è un’altra proprietà superiore a questa, allora anche questa è una proprietà positiva.

Premesso ciò, dimostriamo che Dio esiste.
Supponiamo che esista al mondo un numero finito di proprietà positive. Dalla prima condizione possiamo dedurre che l’intersezione di queste è una proprietà positiva.
La seconda condizione ci dice invece che deve esistere almeno un oggetto che soddisfa ogni singola proprietà e di conseguenza la loro intersezione.
Introduciamo ora la proprietà “Essere Dio”.
Poiché “Non essere Dio” non è una proprietà positiva lo deve essere “Essere Dio”.
Da tutto questo deduciamo che esiste necessariamente un essere che possiede tutte le proprietà positive e questo essere possiede anche la proprietà di “Essere Dio”.
Infine la quarta condizione ci dà un’ulteriore informazione che nulla ha che vedere con la dimostrazione dell’esistenza di Dio.
Se Dio possiede delle proprietà queste sono superiori all’ ”Essere Dio” e pertanto sono positive.
Abbiamo così dimostrato l’esistenza di Dio.
Quanto detto possiede però la limitazione di ragionare su un mondo finito (vedi prima condizione).
ALeibnitz questa cosa poteva anche andare bene ma il nostro teo-logico vuole superare questo stato di contingenza.
Gödel allora sostituisce questa ipotesi mediante il seguente assioma: “Essere Dio” è una qualità positiva.
Ma “Essere Dio” per definizione significa possedere tutte le proprietà positive.
In definitiva identificando con questa proprietà l’intersezione delle proprietà positive si bypassa l’ipotesi di finitezza.
In definitiva, Gödel si bea della sua dimostrazione e noi possiamo raggiungere di nuovo l’ombrellone.
Prima di spalmarmi tutto di olio solare (lo so da me che non è una bella immagine) dichiaro che la dimostrazione è facilmente attaccabile, ma di questo a noi deve fregare poco: è estate!