lunedì 18 giugno 2007

Lui è

Non so se esiste, ma so cosa è!

domenica 17 giugno 2007

Dio c'è? [parte seconda: prendiamola con filosofia]


Gödel segue la scia di tutti quei filosofi che si sono posti la grande domanda:
“A chi glielo dobbiamo dare quest’anno l’8 per mille?”
Insomma se tu devi rendere conto e ragione alla Chiesa, incominci a farti qualche domanda sul Principale.
Uno dei primi a sollevare qualche perplessità fu Agostino d’Ippona.
Agostino era uno che i dubbi se li mangiava a colazione col caffèllatte.
“Se non vedi ciò che dico e dubiti che sia vero, guarda almeno se non dubiti di dubitare ciò, e, se sei certo di dubitare, cerca la ragione di questa certezza …”
Agostino un giorno si sveglia e si chiede:
“Se c’è Dio, che è buono e vuole il bene per le sue creature, allora perché permette che ci sia il male e il dolore?”
“Ma allora Dio, che è perfetto, può sottoporsi al male?”
“E se ciò accade, Egli è ancora Dio?”
Ad Agostino, che tanto aveva dubitato, lo fecero Santo!
Un altro che non aveva pensieri tipo il mutuo da pagare a fine mese era Renè Descartes, per gli amici Cartesio.
Cartesio, che con una frase (“cogito ergo sum”) ci ha campato di rendita per una vita, se ne è uscito bello fresco con tre prove sull'esistenza di Dio, sintetizzabili in:

1) Siccome l’uomo ha in sé l’idea di Dio, che è perfezione, poichè una tale idea non può venire da un essere imperfetto, deve necessariamente nascere da un’entità perfetta: Dio. (come a dire che se penso ad un’amatriciana fatta con tutte le regole, è merito del guanciale se la idealizzo)
2) Se l’uomo avesse come proprie le idee di perfezione, onnipotenza, onniscienza, alla creazione le avrebbe fatte proprie. Ma lui è imperfetto quindi devono provenire da Dio. (E mi pare giusto! Potendo scegliere, chiedevo di nascere sputato a Gorge Clooney)
3) Ed infine la prova ontologica: l’esistenza è già insita nell’idea di perfezione (cioè se uno è perfetto il minimo sindacale che gli si può chiedere è di esistere)

Kant aveva detto che l’esistenza di Dio oltre che attraverso la suddetta prova ontologica, è dimostrabile anche tramite la prova cosmologica e quella teologica che riassumo brevemente:

Prova cosmologica: Se esiste un effetto, il mondo, deve esistere una causa, Dio ( come dire, se ingrasso deve esistere l’amatriciana)
Prova teologica: Se esiste un ordine delle cose deve esistere anche un essere Ordinatore (se la sera trovo ogni volta il letto rifatto, deve esistere una madre paziente che scartoccia quel gomitolo di lenzuola che ho lasciato la mattina. )

Ora siccome Gödel non si accontentava delle prove ontologica, cosmologica e teologica e siccome anche lui unn'avieva chiffare, seguendo questo filone dà vita alla prova matematica dell’esistenza di Dio.
Ecco cosa ne pensa la Signora Biazzo Teresa, vedova Di Marco, 86 anni, Professoressa di Matematica e Fisica in pensione, nonché mia nonna!

“Che stai leggendo?”
“La prova matematica dell’esistenza di Dio!”
“E chi l’ha scritta?”
“Gödel”
“La prova matematica … la prova matematica che esiste Dio … assai ne deve capire questo di matematica eh?”

No.24

Ogni volta che torno a casa, penso che forse mi andrebbe di realizzare una cosa tipo un blog che parli dei luoghi in cui abitano i miei e in cui abita Bianca, e in cui ho abitato io in tutto questo tempo, in cui stanno delle cose che ancora apprezzo, degli amici, eccetera. Poi penso anche che il blog sarebbe un in più. Chi lo legge un blog a Villa? Oppure, ci sarà qualcuno che a Villa legge i blog? Villa, Cannitello, lo stesso. Eppure ce ne sarebbero cose da scrivere. Ma, mi si può dire, scrivitele da solo, per conto tuo, nel tuo portatile, nel tuo diario personale, cosa ce ne frega a noi di quello che pensi tu di quel luogo. Eppure... Insomma, questo pensiero sale su con una certa frequenza. Lo dico purparlé...