giovedì 15 febbraio 2007

No.10

Che dire? Il mondo dei bloggers (pochi ma buoni) ha risposto all'invito. Finora sono 3, datemi tempo e trovo il 4°, oppure me lo consigliate voi. Insomma, tra poco partirà la catena blog dal titolo CENTRO ISTERICO [prossimamente, e vedremo]: 35000 battute in cinque. Per adesso vi aggiorno sulla serata. Il titolo del libro è E.DESIGN & LIGHT.LANGUAGE, edizioni Biblioteca del Cenide, e stasera lo abbiamo proposto a Palermo, ad EXPA. Eravamo in 10. Relatori e autore compresi. Poi mettete che c'era un amico di Francesco (relatore) e un'amica di Luigi (autore) che è anche amica mia, il cerchio si stringe. Visto anche che tre ospiti in realtà erano venuti per incontrare me, e parlare d'altro. Insomma, tolto me, c'erano solo due interlocutori. Due straordinari interlocutori, che ho colto l'occasione di invitare a Woz. EtnaWoz. Ma di questo parleremo in seguito. La cosa interessante, però, che voglio sottolineare riguarda i due interlocutori: hanno letto un trafiletto sui giornali e sono venuti. Sui giornali c'era un comunicato stampa stringato, da 300 battute, e sono venuti lo stesso. E alla fine ho scoperto che dei due uno era venuto per propormi un libro da pubblicare. Ergo, abbiamo presentato il libro a una persona: ma, devo aggiungerlo, una persona speciale, ma veramente speciale. Lui è ghanese, laureato in ingegneria negli USA, laureato in architettura in Italia, e si occupa di cantieri per scavi archeologici in Sicilia; parla fluentemente in italiano (è qui da 20 anni) e il cervello gli gira niente male. Per cui, alla faccia della città di Palermo, ho incontrato uno bravo. Grazie a Luigi e al suo libro. Per cui, mi sento di dire (con le parole di un altro) che il gioiello che noi troviamo, ci chiniamo a raccattarlo in quanto lo abbiamo visto; ma a quello che non vediamo passiamo sopra senza accorgercene. Quante volte capita, eh? La citazione, qui, capita ad hoc, ed apre a tutte le possibili conseguenze.

[Il testo è di William Shakespeare, ed è tratto da "Misura per misura"]